La sera del 1 novembre 1938 la piccola galleria di proprietà di Julien Levy a New York è in fermento e Frida è sulla bocca di tutti… Il motivo? Si inaugura la sua prima personale negli Stati Uniti in una delle gallerie d’avanguardia più importanti e chiacchierate della città!
Al vernissage accorrono in molti: c’è la pittrice Georgia O’Keeffe, lo scultore Isamu Noguchi, la giornalista mondana Clare Luce e molti altri personaggi in vista, tutti ammaliati da Frida che, nei suoi abiti messicani, strega i presenti. La stampa è entusiasta dell’esposizione e l’artista dichiara che la mostra “era andata esaurita”.
Forse esagerava un pochino, ma è comunque vero che quella sera sono molte le opere vendute anche a personaggi importanti come il grande collezionista Chester Dale, il fotografo e amante di Frida Nick Muray o il ricco industriale Edgar J. Kaufmann.
Un altro nome noto contribuisce al successo di Frida quella sera: è André Breton, padre del Surrealismo e amico del gallerista Levy, che scrive per l’artista una breve introduzione alle sue opere nella brochure dedicata alla mostra.
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